l’Unità 20 maggio 2008
Travaglio partecipa alla trasmissione di Fazio Che tempo che fa per presentare il suo ultimo libro. E naturalmente parla del libro e delle cose in esso stampate, un libro uscito da oltre tre mesi e che non ha suscitato indignazioni né querele perché riporta semplicemente atti della magistratura, cioè problemi giudiziari avuti dal senatore Schifani
l’Unità 18 maggio 2004
Sgozzamento in onda di Antonio Tabucchi
1. Dopo che sono state scoperte le immagini delle torture che gli americani praticano in Iraq, il “Foglio” di Giuliano Ferrara e di Veronica Berlusconi, per par condicio, ha messo in prima pagina la testa mozzata dell’americano sgozzato dai fondamentalisti islamici. Il direttore di quel giornale è convinto che la televisione dovrebbe mandare in onda maggiori immagini di torture e sgozzamenti. La democrazia è viscerale.
l’Unità 19 aprile 2004
Nostra tv/1: Un fiore all’occhiello di Antonio Tabucchi
1. La Fontaine racconta in una favola che la formica dice alla cicala: hai cantato tanto, ora balla.
2.Per risolvere la situazione forse si potrebbe pensare a un altro lodo Schifani.
3.Non so cosa, ma l’ha spiegato Sergio Romano. L’ha detto il telegiornale.
L’Unità 23.03.2004
“Sostieni Tabucchi”: lo scrittore candidato alle Europee dalla sinistra portoghese di red Lo scrittore Antonio Tabucchi si presenterà alle elezioni per il Parlamento Europeo, nel prossimo giugno, ma non – come ipotizzato nei mesi scorsi da qualche vocetta maliziosa – per rappresentare i girotondini italiani o la lista Occhetto-Di Pietro. Lo scrittore viene infatti candidato nelle fila della formazione di estrema sinistra portoghese «Bloque de izquierda».
Il Manifesto 21 febbraio 2004
ANTONIO TABUCCHI
Le parole di Berlusconi sono chiare: i parlamentari italiani sono dei ladri (Berlusconi è onorevole da 10 anni: prima si guadagnava il pane col sudore della fronte). I presidenti di questa accolita di ladri, cioè il presidente della Camera e il presidente del Senato, per il ruolo che ricoprono nel clan (stavo per dire nelle istituzioni) sono dunque i ladri più eccellenti. Infatti non hanno obiettato nulla a Berlusconi, e questo è un segno chiaro.
L’Unita 31.01.2004
Giocano con la Vita di Sofri di Antonio Tabucchi
Fa una certa ripugnanza vedere dei politici che giocano con la vita di un uomo come fa il gatto con il topo. Poco più di un anno fa una notizia faceva scalpore sulla stampa italiana: l’interesse del “premier” (che è come in Italia chiamano Berlusconi) per la grazia a Sofri. «Il premier è favorevole alla grazia a Sofri», erano i titoli sparati in prima pagina. Seguivano punti esclamativi di ammirazione e giubilo, perché mai nessun premier (e neppure seconder) dei governi precedenti aveva osato tanto. Sembrava bell’e fatta. Qua e là qualche voce troppo scettica o troppo premurosa si affrettò a invitare Sofri a rifiutare quella grazia offerta da mani lorde di incostituzionalità.
L’Unità 03.01.2004
Riaprite quella porta di Antonio Tabucchi
La migliore radiografia della sindrome di cui soffre l’Italia è opera di un grande filosofo contemporaneo, Remo Bodei, intitolata Il Noi diviso. La sindrome italiana dipende da una patologia che viene da lontano (già la analizzarono Guicciardini e Leopardi) e che nel dopoguerra con la repubblica trova le sue febbri terzane più flagranti e deflagranti (ne parlava ieri con molta acutezza Piero Sansonetti su l’Unità). Sembra ormai diventata metodo quotidiano della politica.
L’Unità 25.10.2003
Se questa non è magia di Antonio Tabucchi
A volte il giornalismo italiano sembra ispirarsi alle imprese dei compianti Franco e Ciccio, soprattutto al capolavoro Ultimo tango a Zagarolo. L’inizio di questo cult movie risale al maggio scorso, quando un giornalista di peso dell’Italia della nuova era, il signor Giuliano Ferrara, si vanta sul suo giornale (Il Foglio 16.5.2003) di essere stato un «analista dell’intelligence americana».
L’Unità 17.10.2003
Ladri di Biciclette di Antonio Tabucchi
Cari Lettori, tempi duri per i dissidenti. In Italia si amano molto quelli esteri. Per quelli interni, invece, la stampa italiana usa argomenti assai convincenti per indurli a essere «ragionevoli». Rivolto al convincimento è ad esempio l’articolo di Giuliano Ferrara sul Foglio del 6 ottobre scorso: «Se mi ammazzano, ricordatevi che è su mandato linguistico di Antonio Tabucchi e Furio Colombo in concorso tra di loro». Avrete notato l’aggettivo «linguistico», piuttosto singolare.
L’Unità 10.10.2003
Delitti/1 – La strategia del ragno di Antonio Tabucchi
Giuliano Ferrara ha indicato Furio Colombo e Antonio Tabucchi quali «mandanti linguistici» di un possibile omicidio di Giuliano Ferrara. Lo ha proclamato con tale convinzione in quest’Italia dominata dal marito della sua datrice di lavoro (al 38%) che pare già cosa fatta. La tecnica ricorda le denunce di certi «pentiti». Solo che Ferrara si è «pentito» in anticipo, denunciando un delitto che non c’è. Ma la realtà, si sa, per i mitomani è un fatto trascurabile.
Referendum voto si per dire no
L’Unità 14.06.2003
Voto sì per dire no di Antonio Tabucchi
Fin dall’inizio ho considerato il referendum sull’estensione dell’articolo 18 poco efficace e pericoloso. Poco efficace perché ritengo che i problemi del lavoro non si risolvono con un Sì e con un No ma con un’adeguata azione legislativa. Pericoloso perché a mio avviso introduceva nella sinistra ulteriori motivi di conflitto e di divisione.
L appello cittadini vi chiediano di non tacere
L’Unità 23.05.2003
L’appello: cittadini vi chiediamo di non tacere di Antonio Tabucchi
Il nostro Paese sta vivendo un momento critico senza precedenti. Leggi confezionate su misura per esponenti del governo, disprezzo del Parlamento, attacchi alla Costituzione, aggressioni alle Istituzioni, occupazione della televisione di Stato, pronunciamenti contro la Magistratura uniti all’incapacità di affrontare i veri problemi della giustizia, sfide al capo dello Stato, attuazioni di destrutturazione di tutta l’istruzione pubblica e dell’Università, violenze e minacce verbali verso i non consenzienti da parte dei dipendenti mediatici del presidente del Consiglio hanno condotto l’Italia, da parte dell’attuale governo, a una tensione sociale e politica mai vista nel dopoguerra. Una naturale forma di ottimismo ci induce sempre a pensare
Dico si a Cuba dico no a Castro
L’Unità 01.10.2003
Dico sì a Cuba, dico no a Castro di Antonio Tabucchi
Le misure poliziesche che ultimamente il regime di Fidel Castro ha attuato con condanne a morte in processi a porte chiuse (condanne che il diritto giuridico internazionale definisce «sommarie»), e l’arresto di scrittori e intellettuali colpevoli di aver manifestato le loro opinioni, costituiscono l’ulteriore prova (se ce n’era ancora bisogno) di un sistema politico che dopo aver liberato Cuba da un regime totalitario, dopo quarant’anni al potere si è a sua volta trasformato in un altro regime totalitario anche se di segno opposto.
Guerra il grande scoppio e i piccoli servi
L’Unità 28.02.2003
Gerra/1 – Il grande scoppio e i piccoli servi di Antonio Tabucchi
I servi. Cosa ne sarà dei servi? Di noi, lo sappiamo. Siamo uomini incerti, sicuri per un attimo, ma di norma perplessi, anzi, indecisi, pronti a contraddirci, a inciampare miseramente nel pensiero che appena ieri pareva darci sicurezza. Un dubbio ci perseguita: sarà proprio così? Ma no, avevamo preso una cantonata. E subito dopo: e se invece fosse proprio così? Talvolta, raro, uno squarcio si apre: ah, abbiamo capito.
L’Unità 05.08.2002
Antonio Tabucchi: “Cinema, amore mio” di Lorenzo Buccella
LOCARNO «Il personaggio di Pereira è nato nella mia immaginazione e, anche se non ne ho descritto il volto, sapevo bene quale era la sua faccia. Poi c’è stato il film di Roberto Faenza tratto dal mio libro. Da allora se ripenso a Pereira riesco solo a vederlo con la faccia di Mastroianni e questo è il più bel ricordo che mi è rimasto di Marcello ».
L’Unità 23.07.2002
Così è Se vi Pare di Antonio Tabucchi
Caro Direttore, forse la verità non è concreta, come diceva Bertold Brecht, o almeno non lo è più in Italia. Il dottor Baldassarre, presidente della televisione di Stato, secondo i telegiornali della televisione di Stato, ha dichiarato di fronte alla Commissione di vigilanza della televisione di Stato che le sue parole, pronunciate al convegno del partito di Alleanza Nazionale, erano state travisate dai giornalisti. I giornalisti che le hanno riferite sono dipendenti della televisione di Stato di cui il dottor Baldassarre è presidente. Giorni fa i telegiornali della televisione di Stato riferivano che il dottor Baldassarre definiva la storia italiana finora divulgata dalla televisione di Stato, come «storielle», e che la nuova televisione di Stato da lui diretta aveva il compito di riscrivere la Storia.