Caro Mario,
ho letto attentamente la tua lettera dal titolo Dalla-rissa-al-bene-comune.gif, ma non sono riuscito a capirne bene il senso. Mi devi scusare perché è senz’altro colpa mia, che sono troppo affezionato all’espressioni dirette e ho sempre paura che mi sfuggano i ragionamenti allusivi.
Se, per caso, ti riferisci alla trasmissione ereditaria dai padri ai figli dei posti di lavoro della Cassa di Risparmio di Volterra, ti dico con chiarezza che questa decisione non mi risulta accettabile sotto nessun punto di vista. Le espressioni di dissenso da questa decisione della CRV non possono essere considerate una “rissa” né può essere fatta passare per il “bene comune” la distribuzione di posti di lavoro riservata ad alcune persone.
Questa è la società capitalistica e sappiamo quante ingiustizie e discriminazioni pesino sui lavoratori, non ne parliamo poi in questo periodo di crisi generale. I sindacati in questo contesto dovrebbero indicare ai lavoratori obbiettivi unificanti e non accettare proposte che tendono oggettivamente a dividere il mondo del lavoro.
Con queste convinzioni non mi sottraggo a nessun luogo di discussione politica a cui mi vorrai invitare.
Danilo Cucini
La Sinistra per Volterra