Dopo un anno e mezzo circa dalle elezioni amministrative è possibile fare un primo bilancio del governo del Comune. La lista civica, grazie a una massiccia comunicazione, aveva attratto buona parte del malcontento popolare nei confronti della precedente amministrazione comunale, che si era manifestato in maniera assai evidente. I punti forti della proposta politica della lista civica erano servizi sanitari, viabilità, piano strutturale, sviluppo economico, partecipazione.
Anche se tuttora la sua comunicazione ha forti toni propagandistici, diviene sempre più difficile nascondere che in nessuno di questi campi sono stati raggiunti risultati rilevanti, mentre al posto della partecipazione il nuovo Sindaco ha messo l’arroganza del potere, l’intolleranza verso ogni critica, a suo dire delegittimata dal fatto che gli elettori lo hanno scelto. Ancor più grave sono il mancato rispetto delle regole e l’incapacità di selezionare il personale politico che hanno determinato le dimissioni o l’estromissione di tre assessori, del segretario e direttore Generale, del presidente del Santa Chiara nonché super esperto del bilancio, autorizzato a accedere agli atti d’ufficio del Comune senza nomina alcuna.
Che questi giudizi non siano aprioristici e faziosi lo dimostrano gli stessi disagi e le durissime critiche, verso il Sindaco e verso alcuni assessori, di una componente importante della maggioranza che stata estromessa dalla direzione della lista civica e che si è auto organizzata in un movimento ancora facente parte della maggioranza.
I fatti ci confermano la giustezza della nostra decisione di non aderire a un’operazione politica, quella di una lista civica trasversale che ci pareva fortemente ambigua. Tant’è vero che tale operazione è fallita e appare sempre più evidente che il trasversalismo era uno specchietto per le allodole, dietro cui ci stava il consueto qualunquismo della destra più becera e populista, non a caso oggi attiva come non mai dalla Liberazione in poi nella nostra città. Tuttavia prendiamo atto che gli scontenti della maggioranza credono ancora nell’ispirazione originaria della lista, e anzi la rivendicano, ritenendo che vi siano ancora i margini per lavorare positivamente nell’interesse della città.
Rispettiamo questo loro punto di vista, ma non lo condividiamo e, in ogni caso, chiediamo che escano allo scoperto, ed esplicitino i contenuti del loro dissenso.
Pur attenti a tutto ciò che si muove nel Palazzo, crediamo prioritario discutere dei problemi della città e di un territorio che rischia, oltre che di accrescere il suo stato di marginalità e di isolamento, l’assalto di lobby economiche e politiche interne ed esterne, di una comunità che non è garantita neppure sul piano del rispetto delle regole, di strati di popolazione colpiti duramente dalla crisi e che non hanno risposte adeguate né dal governo centrale né da quello locale. Nell’interesse dei cittadini, siamo disposti a confrontarci con chiunque presenti proposte concrete.
Nel frattempo crediamo che sia indispensabile preparare un’alternativa a questo malgoverno.
RIFONDAZIONE COMUNISTA LA SINISTRA PER VOLTERRA