CENSURA AL TEATRO


Repubblica – post teatro di Gianna Bandettini 15 lug 2010

La Provincia di Milano censura e per protesta la Shammah restituisce il contributo

La tentazione di ripristinare il Minculpop ce l’hanno sempre. Parlo dei politici di questa anomala destra italiana. Succede a Milano, non in un paesino sperduto: l’assessore provinciale alla cultura (giunta di centrodestra) chiede di visionare alcuni testi teatrali e di sostituire alcuni dei titoli dai cartelloni teatrali in quanto da lui giudicati “sconvenienti”. I titoli che l’assessore vorrebbe togliere dalla lista di Invito a Teatro, un abbonamento trasversale a diversi teatri sostenuto dall’Ente vanno da Orgia di Pasolini a Chicago boys di Renato Sarti e i teatri coinvolti vanno dai teatri Out Off al teatro della Cooperativa. Ora il problema non è nemmeno il valore di Pasolini o di Sarti. Il problema è: sconvenienti? Rispetto a che cosa? Rispetto a chi? Rispetto a quale morale?
Il punto sta proprio qui. L’eterna malattia della destra italiana di arrogarsi il diritto di decidere chi e cosa è “conveniente” o “sconveniente” per l’opinione pubblica. Questo paese ha già dato ottant’anni fa.
Complimenti ad Andrée Ruth Shammah, direttrice del teatro Franco Parenti che, senza perdere tempo, ha restituito al mittente il contributo al suo teatro della Provincia di Milano. Per altro, vista l’esigua importanza di un ente come la Provincia, la cifra erano briciole di soli 18mila euro. Il gesto concreto del Franco Parenti è una risposta anche alla richiesta dello stesso assessore di verificare la “convenienza” di due testi in cartellone nella prossima stagione del teatro, a cominciare da Quale droga per me perchè affronta il tema dell’uso di stupefacenti come risposta all’horror vacui esistenziale.

Repubblica – post teatro di Gianna Bandettini 16 lug 2010

Anche il Teatro Libero si ribella alla Provincia

A questo punto dovrebbero fare (e non solo dire) qualcosa anche altri teatri milanesi. Dopo il Franco Parenti che rinuncia al contributo provinciale anche il Teatro Libero dice no alla censura della Provincia di Milano(vedi post di ieri) e sospende l’adesione a Invito a Teatro, l’abonamento ai teatri sostenuto dalla Provincia stessa.
Questo è il comunicato:
“In seguito ai fatti degli ultimi giorni, alle pressioni ai Teatri facenti parte dell’iniziativa Invito a Teatro da parte del neo Assessore alla Cultura della Provincia di Milano dott. Umberto Maerna, volte a “normalizzare” l’iniziativa e a scegliere i titoli degli spettacoli da inserire nella manifestazione, in segno di solidarietà verso i teatri che hanno subito pressioni, Teatro Libero e la compagnia Teatri Possibili si auto si autosospendono dall’iniziativa.
Questo in attesa di un tavolo di confronto urgente con l’assessore e tutti gli altri teatri.

Corrado d’Elia e tutti i collaboratori di Teatro Libero e della Compagnia Teatri Possibili


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