POGGIO ALLE CROCI
Questa discussione è il frutto avvelenato di un piano strutturale e un regolamento edilizio voluto ostinatamente dalla precedente amministrazione a guida PD e dell’Assessorato Cinotti.
Il Piano e il Regolamento prevedono, a fronte di una popolazione stagnante o in calo, di un turismo che ha arrestato la sua espansione, di volumi vuoti e disponibili e di capacità ricettiva ampiamente eccedente i flussi turistici, un’espansione edilizia inusitata, anche nelle aree agricole, anche nel versante di Volterra idrogeolgicamente più fragile.
Il Partito della Rifondazione comunista si oppose con forza a questo piano che consuma territorio, lo deturpa e lo snatura, senza che la cosa sia giustificata da un oggettivo fabbisogno abitativo o di altro tipo di edificazione.
Per questo ha presentato osservazioni sia al Piano che al Regolamento.
Io stesso, come capogruppo del Prc in Provincia, chiesi un intervento per bloccarlo, indicando puntualmente i non pochi elementi di conflitto tra il nostro piano, il PTC della Provincia e il PIT della Regione, con cui invece il Piano dovrebbe essere coerente. Non c’è tempo qui per illustrarli ma posso dire che al mio intervento fu data una risposta puramente politica, senza entrare nel merito dei rilievi.
Ma anche la Lista Civica in itinere presentò delle osservazioni. A firma di 18 cittadini, tra cui Marco Buselli, Sonia Guarneri, Alberto Chiodi, Manola Rosa, Graziano Gazzarri, Simone Sabatini, Paolo Moschi Fabio Bernardini e Irene Nesi, lamentò tra l’altro che il dimensionamento di Poggio alle Croci non figurava nelle tabelle di riepilogo, non consentendo così di “fornire la corretta percezione delle previsioni”. Inoltre chiese “che le volumetrie previste a scopo residenziale siano almeno parzialmente destinate ad edilizia agevolata o canone concordato”.
Concordando pienamente con tali osservazioni, le facemmo nostre. Noi continuiamo a essere di quell’avviso. Se Poggio alle Croci viene destinato esclusivamente, come prevede il progetto presentato, a edilizia turistica, o a edilizia abitativa per facoltosi, ai cittadini di Volterra che desiderano farsi la prima casa non resta che utilizzare l’affaccio Sud, che è estremamente franoso e in cui si può costruire con costi più elevati per mettere in sicurezza gli edifici.
Se poi l’affaccio Sud risulterà non realizzabile per i problemi tecnici obiettivi, ci rimane solo la possibilità costruire in campagna, dove però la Provincia oggi (ma faceva meglio a rilevarlo all’epoca!) dice che ci sono grossi problemi.
La Lista civica ha affrontato la campagna elettorale con una posizione molto negativa sugli strumenti urbanistici che la vecchia amministrazione a guida PD si era frettolosamente data (il RU venne approvato un attimo prima delle elezioni). Su questo noi siamo d’accordo.
La lista civica, sulla stampa locale, spesso ci accusa di connivenza col PD. Noi ribadiamo che anche su questo argomento, importantissimo, forse il più importante che il Comune ha di fronte, siamo coerenti con il nostro programma elettorale e che non facciamo sconti. Infatti confermiamo qui la nostra contrarietà e l’esigenza di una netta discontinuità con i contenuti e i metodi di governo della passata amministrazione.
Siamo sicuri che analoga coerenza sarà dimostrata dalla lista civica, la quale ha oggi la possibilità di salvare Volterra dall’assalto della speculazione. Ma per raggiungere questo obiettivo deve agire presto, modificare il RU prima che i privati possano accampare interessi legittimi a realizzare le previsioni del piano. Insomma, dopo 8 mesi dall’insediamento, passati senza neppure avviare il confronto politico, credo che sarebbe bene procedere con rapidità. Altrimenti sarebbe legittimo il dubbio dei cittadini che altri e non noi siano conniventi con le scelte del PD e che, al di là delle dichiarazioni di facciata, questa amministrazione si pone in piena continuità con la precedente.