Nel Consiglio Comunale di ieri il sindaco Marco Buselli ha negato qualsiasi divergenza di opinioni tra l’assessore dimissionario e il resto della giunta. Ha ammesso, al massimo, qualche difficoltà per le caratteristiche di una giunta composta da giovani e con un taglio diverso dal background del personaggio, che “non era abituato a lavorare in un clima da guerra fredda”.
Personalmente credo alle parole del prof Furlanis che raccontano di una grave divisione maturata nella giunta della lista civica sulle modalità di conduzione dell’amministrazione comunale. Infatti, nella lettera inviata a tutti i consiglieri comunali Furlanis ha scritto “… le mie dimissioni sono state una scelta difficile, dolorosa e assunta dopo aver più volte manifestato un mio disagio a operare in un clima politico che sembra tuttora immerso in una campagna elettorale! Inoltre è mancata la condivisione su scelte assunte dalla giunta su temi inerenti scuola e cultura che mi hanno reso impossibile mantenere l’incarico….”.
Ha vinto il gruppo più integralista e arrogante, chiuso in se stesso, autoreferenziale, che in pochi mesi ha messo sotto stress la vita politica della città e i rapporti istituzionali. Le parole hanno tradito il pensiero del sindaco Buselli solo quando ha dichiarato “siamo un gruppo coeso che sarà difficile affondare”. Ma chi può affondare la sua maggioranza se non le sue divisioni interne, visto che le minoranze in Consiglio hanno sette consiglieri su ventuno.
Il sindaco Buselli, quindi, è venuto in Consiglio per recitare la sua commedia e non per raccontarci i fatti, ha banalizzato tutto, ha fatto passare le dimissioni di Furlanis come un problema facilmente rimediabile, ma nessuno l’ha creduto.
Rimangono sospesi i progetti culturali del prof Furlanis. Rimane la grave scelta politica fatta dal sindaco Buselli che, per il bene di Volterra, ha lasciato andare via il prof. Giuseppe Furlanis.