lettera del Dott. Arcadio Erlicher “Ospedale Niguarda”


Dott. Arcadio Erlicher

Direttore Dipartimento di Salute Mentale

A.O. “Ospedale Niguarda Ca’ Granda” – Milano

 

Gent. Colleghi, tra tante inutili mail che affliggono quotidianamente la mia casella postale, ho ritrovato questa lettera di Giorgio Pecorini, giornalista, che è stato per me un motivo di riflessione sulla mia attuale condizione professionale di ormai lungo corso nella psichiatria italiana. Ho pensato di offrirla anche alla vostra riflessione, per chi ne avrà voglia.

L’infelice uscita del Sindaco di Volterra ben rappresenta una concezione della sanità tutta orientata all’economicismo, come se la sfera dei diritti delle persone alla salute e a cure efficaci sia del tutto secondaria alle logiche economiche e piuttosto non debbano queste ultime contemperarsi con la priorità di questi diritti. Anche in tempi così difficili per il nostro paese.

Come quando si affronta una difficile ascesa in montagna, per rincuorarsi e riprendere vigore, ci si ferma un istante per guardare indietro il cammino fatto, credo sia altrettanto utile ricordare il percorso fatto dalla psichiatria italiana negli ultimi 40 anni, sia per chi ha avuto la fortuna di percorrerlo per intero sia, per chi, più giovane, ne ha avuto conoscenza prevalentemente dagli scritti e dalle narrazioni dei colleghi più anziani o dalle storie dei pazienti.

Per quanto mi concerne, ho inteso questa lettera come un richiamo all’impegno per continuare l’inesauribile percorso verso una psichiatria sempre più a misura della sofferenza delle persone in opposizone all’indifferenza, al conformismo, alla sfiducia verso il meglio.

Avverto, personalmente, la fortuna di operare in un contesto professionale, che mi sollecita continuamente, non mi lascia in pace, nel richiamarmi a un simile impegno. E di questo sono grato a ciascuno di voi.

A tutti, cordiali saluti,

 

F.to Arcadio Erlicher

 


Una risposta a “lettera del Dott. Arcadio Erlicher “Ospedale Niguarda””

  1. Buon giorno Dott. Arcadio. Io credo nella sua professionalità e per questo le chiedo di ricevere la mia persona perchè ho cose importanti da dirle prima che io decida di comunicarle alla stampa. Mi creda ho motivo di credere che qualche suo collaboratore abbia agito contro l’interesse del paziente senza farsi nessun scrupolo.

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