CONSIGLIO COMUNALE APERTO SULLA SCUOLA: L’ISOLAMENTO DI VOLTERRA


Lunedì 21 dicembre si è svolto il Consiglio Comunale aperto sulla scuola, richiesto dalla minoranza, ed è subito saltata agli occhi l’assenza della metà dei consiglieri di maggioranza, evidentemente turbati e dalle ricadute dei provvedimenti del Governo Berlusconi sul sistema scolastico del nostro territorio.

Il Sindaco si è prodigato nel citare lo slogan del Polo scolastico: Volterra l’isola che c’è, per poi scoprire subito dopo che questa nostra isola, dai valori peculiari e specificità da salvaguardare e difendere, diventa con questa Giunta l’equivalente di isolamento e lontananza dal resto del mondo.

Il Sindaco superficialmente ha spedito l’invito all’assessore provinciale all’istruzione solo venerdì sera, quindi non in tempo utile per consentire a quest’ultima di partecipare.

E’ intervenuto ripetutamente nella discussione l’ormai quasi ex assessore all’istruzione Carloni, ennesimo dimissionario (o dimissionato) della Giunta Buselli. Nel suo primo intervento ha tessuto le lodi della riforma Gelmini, che a suo dire non opera tagli,ma razionalizza la scuola.

Per l’Assessore e il Sindaco la colpa dei tagli alla scuola nel nostro Comune sono di Provincia e Regione. Negli interventi successivi ha voluto ribadire questo concetto e polemizzare con chi ha evidenziato la falsità delle sue dichiarazioni. La riforma Gelmini e quindi il Governo centrale tagliano sulla scuola e destinano meno risorse a Regioni e Provincie (tutte, non solo la Toscana), ma in consiglio Sindaco e Assessore hanno taciuto sulla la fonte dei tagli.

Non si è in nessun modo parlato di qualità dell’istruzione, dei corsi che vengono tagliati anche nelle nostre scuole, a scapito del livello formativo, dei licenziamenti di centinaia di migliaia di docenti, della riduzione dell’obbligo scolastico.

Alla richiesta delle minoranze di prendere posizione politica in materia di scuola, il Sindaco ha opposto che gli studenti di Volterra non scioperano contro la riforma Gelmini, ma scioperano per avere più servizi… In sostanza nell’isola che c’è di Volterra, i nostri studenti sarebbero un’eccezione rispetto a tutti gli altri d’Italia. Noi pensiamo invece che essi hanno ben chiare le conseguenze del decreto sulla qualità del servizio scuola e sull’accessibilità all’istruzione. Per questo urlano nelle manifestazioni “noi la crisi non la paghiamo”. Hanno ben chiara la posizione politica da assumere per la tutela dei loro diritti e la difesa del diritto allo studio sancito nella nostra Costituzione. E con le loro manifestazioni pacifiche fanno della buona politica, a differenza di chi li governa, che fa solo affari.

In Consiglio Comunale di Volterra invece si vola basso. Ha preso le sembianze di una riunione di condominio. Il Sindaco, che ha evitato di dare troppa pubblicità alla riunione e ha oggettivamente fatto in modo che non vi fosse un confronto con gli altri interlocutori istituzionali, non ha in sostanza da dire niente di politico e attacca costantemente Provincia e Regione pur di non criticare le decisioni di Governo. Quindi senza confronto con i livelli superiori, senza politica e mediazione e soprattutto senza soldi, si va poco lontano.

Il Sindaco potrà continuare a sbandierare i bus turistici dai paesi vicini a visitare le scuola di Volterra per attrarre iscritti, ma i numeri sono quelli che sono e la logica dei numeri nei servizi essenziali come istruzione e sanità non si combatte cercando di svuotare le scuole dei paesi vicini a favore di Volterra. Se Pontedera con i suoi soldi e numeri facesse lo stesso, il rischio di perdere la “gara” per noi sarebbe alto.

E’ necessario un ruolo politico svolto dal Comune, ad oggi totalmente assente.

Il Consiglio ha votato sulla scuola ed è andata in minoranza la Giusta Buselli.

E’ questa debolezza che rende Volterra isolata (l’isola che c’è) dal resto del mondo, che la lascia sola a fare i conti con i numeri che ha..o meglio che non ha.

PRC-FEDERAZIONE DELLA SINISTRA-VOLTERRA


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