ADRIANO TILGHER E’ VENUTO A VOLTERRA


ma è stato costretto a rinunciare alla conferenza pubblica e a nascondersi in una pizzeria per incontrare privatamente i suoi amici volterrani che avevano messo in giro la notizia dell’annullamento della conferenza annunciata per il pomeriggio di giovedì 5 agosto. L’ANPI volterrana aveva preparato la mobilitazione popolare contro la presenza non gradita a Volterra di questo rappresentante della destra neofascita.

Pubblico il documento preparato dai consiglieri provinciali:

Caprogruppo PD Manolo Panicucci

Capogruppo SEL Massimiliano Casalini

Capogruppo IdV Michele Curci

Capogruppo PRC-PdCI Andrea Corti

Le forze politiche da Noi rappresentate esprimono preoccupazione e sdegno in merito alla notizia della presenza di Adriano Tilgher, coordinatore della Destra toscana in un convegno nella città di Volterra, in Provincia di Pisa.

Adriano Tilgher rappresenta la punta dell’iceberg della destra neofascista italiana e viene “giustamente” nominato da Storace, ex governatore regionale del Lazio , coordinatore toscano del partito La Destra, che ha fatto accordi con il PDL a livello nazionale alle scorse Elezioni Regionali.

Adriano Tilgher è un personaggio oscuro e controverso: leader del ‘Fronte Sociale nazionale’ e per nulla reticente nel descriversi come neofascista o postfascista, è colui che di Hitler disse: “Un uomo che ha lottato per il suo popolo, incorrendo, secondo la storiografia ufficiale, in alcune storture”. E di Mussolini: “Ci vogliamo mettere a discutere il Duce? Uno che ha fondato città?”.

Insomma un impresentabile che Storace ha dovuto sacrificare sull’altare di “accuse fasulle”. E che ha dovuto rinunciare a candidarsi nel Lazio “per non creare tensioni” – sono sempre parole di Storace che trovate sul sito ufficiale della Destra.

Insieme alle lodi per il suo “stile ineccepibile”. Ebbene, rimosso dalle liste, Tilgher resta il responsabile del programma della Destra nonchè vero leader sul sito internet di “Gioventù italiana”, la formazione giovanile del partito di Storace.

Nella campagna elettorale per le Regionali 2010 gli esponenti della associazione ebraica Miriam Novitch, insieme all’Associazione Nazionale Partigiani (ANPI) di Roma e Lazio e quella dei Perseguitati Politici sottoposero alle due candidate alla presidenza della Regione Lazio, Renata Polverini ed Emma Bonino, un appello “a non stringere alleanze elettorali con chi non rinnega esplicitamente che il nazifascismo, le leggi razziali e il ventennio fascista sono stati il male assoluto della nostra storia”, sostenendo che

“né la Polverini né Berlusconi possono accettare l’appoggio di partiti che hanno al loro interno personaggi come Tilgher “, e poi a respingere ogni azione tesa al revisionismo, a non finanziare associazioni che promuovono intolleranza e razzismo, o associazioni che valorizzino il ventennio o il ruolo della Repubblica Sociale Italiana (RSI) e a non candidare chi è stato condannato per reati contro la persona, razziali o di ricostituzione del partito fascista. La Polverini ignorò l’appello: vi ricordate quanti saluti romani ai suoi comizi?

Noi facciamo nostro questo appello e lo giriamo al Comune di Volterra invitandolo a non concedere la Saletta “Antonio Melani”, intitolata all’Amministratore prematuramente scomparso nel che sui temi del lavoro e del rispetto della Democrazia aveva basato la propria vita. Per noi questo rappresenta evidentemente una indubbia ed inaccettabile provocazione.

Intoccabile la libertà di parola, ma evitiamo uno sfregio alla memoria di un democratico e antifascista e soprattutto ad una comunità, quale quella volterrana, che dal fascismo e dal nazismo ha subito pesanti e violenti soprusi sapendosi risollevare attraverso quella enorme lotta di popolo che fu la Resistenza.


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